Donatori di speranza
UN EVENTO PER RINGRAZIARE I DONATORI
Il WBDD (World Blood Donor Day) è un evento promosso dall’ Oms che mira a sensibilizzare sulla necessità di sangue e prodotti ematici sicuri e a ringraziare i donatori volontari. L’Oms ha affidato l’incarico di organizzare questo evento al Ministero della Salute, attraverso il Centro Nazionale Sangue (CNS) e le varie associazioni di donatori presenti nella società. Tali organizzazioni riconoscono la gratuità come principio fondante della donazione di sangue, che di fatto non è oggetto di remunerazione, ma affonda le sue radici nel concetto di solidarietà sociale.
Perché è importante questo evento
In primis ricordiamo che donare il sangue può salvare una vita. Il sangue è essenziale per quelle migliaia di persone che soffrono patologie ematologiche e che necessitano in maniera periodica o giornaliera di trasfusioni. Ogni giorno infatti, secondo le stime del CNS, ci sono almeno 1800 malati da trattare con trasfusioni.
La data dell’evento non è casuale. Il 14 giugno 1868 nasce infatti KARL LANDSTEINER premio Nobel per la medicina, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh.
Quest’evento, che promuove la donazione volontaria di sangue è una grande opportunità di visibilità internazionale per il nostro paese in questa situazione di depressione generale dovuta alla pandemia. In secondo luogo con questo evento si cercherà di sensibilizzare le persone a donare, proprio all’inizio del periodo estivo in cui le donazioni di sangue sono sempre più carenti, cercando inoltre di rinforzare il sistema di donazione accrescendone solidità e sicurezza.
Ma cosa vuol dire donare? Cos’è la donazione? Cosa si dona?
La donazione di sangue in generale è un’esperienza di grande solidarietà e di senso civico. È un gesto d’amore che può salvare vite umane.
Un’intera sacca di sangue, mediante separazione degli emocomponenti, può essere trasformata in ulteriori tre sacche: una di concentrati piastrinici, una di concentrati di globuli rossi e una di plasma liquido. Questo significa che con una singola donazione si possono salvare tre vite.
Le statistiche ci informano inoltre che il 10 % del sangue donato è richiesto dai reparti di emergenza, il 51% dai reparti di chirurgia e il 39% dai pazienti oncologici.
Sangue o Plasma?
Cos’è il sangue?
Il sangue, nella sua natura intrinseca, può essere considerato a tutti gli effetti come un organo a sé e pertanto la trasfusione di sangue si configura come un vero e proprio trapianto d’organo. Il sangue infatti viene definito scientificamente come un tessuto liquido di colore rosso e sapore ferroso. La sua funzione e quella di trasportare ossigeno ed altri elementi nutritivi all’organismo e di rimuovere l’anidride carbonica. Esso è composto da cellule dette globuli rossi, i quali sono dotati dell’ emoglobina, una speciale proteina la cui funzione é proprio quella di associarsi alle cellule di ossigeno per poterne favorire il trasporto nell’organismo.
C0s’ è il plasma?
Il plasma, invece, chiamato anche liquido d’oro, è un emocomponente composto dal 92% di acqua e 8% di proteine. La sua capacità di trasporto è più bassa rispetto all’emoglobina, anche se tuttavia può essere usato anch’esso, in particolari condizioni, come vettore di ossigeno.
Pertanto esistono due tipi di donazione quella del sangue intero, tramite prelievo di circa 450 ml di sangue, oppure la plasmaferesi, che è appunto la separazione del plasma dai globuli rossi tramite centrifugazione, per poi reimmettere i globuli rossi nell’organismo del donatore e mantenere il plasma per la trasfusione ad un altro individuo.
Sangue e donazione
Donare il sangue fa bene al nostro organismo. Questo prelievo non crea danni all’organismo di chi dona, ma aiuta l’organismo a generare nuovi globuli rossi quindi in un certo senso a rinnovare il sangue. Donare il sangue è come già detto un gesto di amore, che si traduce anche nel sacrificare parte del nostro preziosissimo tempo. La donazione del sangue infatti può durare circa 15 minuti mentre per la plasmaferesi è necessaria almeno un’ora per completare l’intero processo.
Un appello importante è rivolto soprattutto alle donne che per vari motivi di salute, quali anemie, situazioni di sottopeso o bassa pressione, spesso sono impossibilitate a donare anche quando vorrebbero farlo. Vi sono delle limitazioni è vero (le donne in età fertile possono donare solo due volte l’anno), tuttavia la gran parte delle donne può essere considerata donatrice idonea e pertanto è necessaria una campagna di promozione e sensibilizzazione in questo senso.
Le persone inoltre che intendono donare il sangue devono essere consapevoli che tale gesto è gratuito e volontario. Si tratta infatti di un moto interiore della nostra volontà che ci spinge ad andare verso l’altro. Tale atto donativo è infine responsabile il che significa che il donatore deve poter garantire uno stile di vita sobrio ed essere trasparente nei colloqui pre-donazione riguardo alla sua vita sessuale o alla eventuale assunzione di sostanze che potrebbero essere nocive per chi le riceve nella donazione.
Statistiche
La maggior parte dei donatori sono persone tra i 30 e i 55 anni. Nel 2020 le persone in questa fascia erano pari al 43,8% della popolazione. Nel 2030 è previsto un calo fino al 37,7%. Si prospetta pertanto un futuro preoccupante. Già l’anno scorso il CNS ha dato l’allarme circa l’emergenza sangue dovuta al calo delle donazioni causa pandemia. Sono state così adottate procedure di chiamata dei donatori basate su quattro domande atte a verificare le condizioni necessarie del donatore per agevolare la donazione. Cosi come il CNS e il CIVIS tante altre associazioni durante il lockdown hanno lanciato diversi appelli ai donatori come l’hashtag lanciato da Avis #escosoloperdonare.
Questo evento è dunque un appello importante per sensibilizzare tutte quelle persone che non sanno cos’è la donazione. Le persone non sono pienamente coscienti dell’importanza che c’è dietro al poter salvare una vita donando il sangue. È difficile essere empatici con un dolore che a volte ci è distante.
In conclusione donare il sangue è uscire da noi stessi e dal nostro comodo individualismo per salvare una vita umana e diventare nel nostro piccolo donatori di speranza.