Dallas Buyers Club
Diretto da Jean-Marc Vallee e uscito nelle sale nel 2013, Dallas Buyers Club rientra nella top ten dei film da vedere almeno una volta nella vita.
Tratto da una storia vera, la pellicola ha come protagonista Ron Woodroof un texano che vive una vita sregolata finchè un rapporto sessuale con una ragazza tossicodipendente lo porta ad ammalarsi di AIDS e a scoprire che gli restano soltanto 30 giorni di vita.
Il rude protagonista, scettico rispetto alla malattia, come la maggior parte degli americani negli anni ’80, è convinto che l’AIDS sia collegato solamente all’ambiente omosessuale e, per paura di essere discriminato, non accetta ladiagnosi ricevuta. Ma l’aggravarsi delle sue condizioni lo convince del contrario e pertanto inizia a farsi curare con farmaci sperimentali.
Negatagli, tuttavia, la possibilità di entrare a far parte del programma sperimentale, Woodroof comincia a procurarsi il farmaco illegalmente recandosi in Messico e lì scopre che in verità il farmaco sperimentale,l’AZT, usato negli Stati Uniti, provoca gravi effetti sull’uomo. Con l’aiuto di un medico inizia quindi a curarsi con il Peptide T, che però è un medicinale non approvato negli Stati Uniti. Il nostro protagonista fonda così il Dallas Buyers Club ovvero un luogo dove poter curare se stessi e gli altri illegalmente.
Il film abbraccia diverse tematiche. In primo luogo, la lotta contro l’AIDS nel periodo della sua massima diffusione. Neglianni ’80 la sindrome da immunodeficenza acquisita (AIDS) veniva sottovalutata dalla gente che non la identificava come un vero e proprio pericolo. Negli anni in cui l’AIDS comincia ad espandersi a macchia d’olio, le persone si ritrovanoimpotenti davanti ad un mostro sconosciuto che uccide silenziosamente.
Altro tema del film è l’omofobia. Woodroof all’inizio del film è intollerante fino al midollo. Rifiuta la malattia per la paura di essere etichettato come gay. Sarà poi l’incontro in ospedale con un paziente transgender a fargli cambiare idea e con lo stesso paziente metterà su il suo club per curare le persone affette da HIV senza alcuna discriminazione di genere. Nell’America degli anni’80 era infatti credenza comune che l’AIDS fosse una malattia che appartenesse solo ai gay e ai tossicodipendenti ma la storia di Ron e di altre persone dimostravano il contrario.
La pellicola se da un lato descrive in maniera accurata la terribile condizione dei malati di AIDS, dall’altro si configura come un vero atto di denuncia sulle politiche sanitarie del governo americano. L’incapacità di fornire ai pazienti sieropositivi le cure di cui hanno bisogno sembra essere più letale della malattia stessa. L’eroe per caso di questo film, l’impresentabile Ron Woodroof, si batterà proprio contro tale sistema, per poter salvare la propria vita e quella di altre persone nella sua stessa condizione.