Decreto ristori bis: quali sono gli aiuti alle famiglie?
Il Governo ha approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto ristori Bis. Con questo provvedimento i genitori, che non possono ricorrere allo smart working, potranno astenersi dal lavoro o ricevere sussidi per le baby sitter.
L’Italia tra restrizioni, decreti e sostegni
Per contrastare l’attuale emergenza sanitaria, sono stati promulgati una serie di decreti che prevedono restrizioni e limitazioni di attività, generando però problematiche e difficoltà che il Governo sta tentando di risolvere, con l’emanazione di misure e disposizioni a sostegno dei settori più colpiti. In questo modo, è stato emesso il decreto legge del 28 ottobre, il cosiddetto Decreto ristori, a seguito del DPCM del 24 ottobre (in vigore dal 26 ottobre), ovvero il decreto che prevede la chiusura di palestre e l’interruzione delle attività dei servizi di ristorazione alle 18:00, salvo l’asporto.
La situazione è poi mutata notevolmente con la firma di un nuovo DPCM, quello del 3 novembre, che ha diviso l’Italia in tre zone: gialla, arancione e rossa, corrispondenti ad altrettanti livelli di rischio delle Regioni. Si sono resi necessari ulteriori sostegni all’economia ed è così che è stato emanato il decreto legge del 9 novembre, il cosiddetto Decreto ristori bis.
Le novità del Decreto ristori bis
Il Decreto ristori bis prevede: al titolo 1 “Sostegno alle imprese e all’economia” i vari contributi a fondo perduto desinati agli operatori IVA; al titolo 2 “Disposizioni in materia di salute, lavoro e famiglia”, tra gli atri, l’arruolamento a tempo determinato di medici e infermieri militari, in più istituisce un fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore. Il titolo 3, ad esempio, articoli che riguardano il trasporto pubblico locale e disposizioni a favore dei lavoratori sportivi.
Obiettivo del Decreto è il sostegno alle famiglie con figli. Sono due, infatti, gli articoli. Il primo è l’articolo 13 che regola il “Congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado”, il secondo è l’articolo 14 che introduce un bonus baby sitter.
Come funziona il Congedo?
I commi che compongono l’articolo 13 spiegano in dettaglio le caratteristiche del congedo. Innanzitutto viene chiarito che può essere richiesto solo nelle regioni «caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto», ovvero le zone rosse. Ancora più nello specifico, soltanto nel caso in cui «sia stata disposta la sospensione dell’attività’ didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado», ossia le scuole medie. Se, invece, i figli hanno una disabilità riconosciuta dalla legge 104, allora i genitori possono richiedere il congedo indipendentemente dalla scuola frequentata dal figlio. A questo proposito, nel comma 3, si specifica che i figli disabili possono essere «iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura».
Quali i requisiti richiesti? Se lavoratori dipendenti, si possono astenere dal lavoro solo se questo non può essere eseguito in smart working. Soddisfatte tali premesse, il congedo viene riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori.
Qual è la durata? Nel decreto non è indicato un limite di tempo, ma si stabilisce che se ne può usufruire «per l’intera durata della sospensione dell’attività didattica in presenza prevista dal DPCM del 3 novembre 2020». Il comma 2 precisa che si percepirà un’ indennità pari alla metà della retribuzione abituale. Per sostenere tali interventi, il Governo ha stanziato oltre 5 milioni di euro, al raggiungimento di tale importo le altre domande non saranno accolte. Tali domande vanno presentate all’ INPS.
Bonus baby sitter
A sostegno dei genitori è stato varato anche il bonus baby-sitter. Tutti i dettagli sono descritti nell’articolo 14 del Decreto ristori bis. Come per il congedo, anche per il bonus valgono le stesse premesse. Può essere richiesto solo nelle zone rosse, da lavoratori che non posso avvalersi dello smart working e nei casi in cui è prevista la chiusura delle scuole medie. Anche in questo caso vale l’estensione per i figli disabili. Altri requisiti richiesti: entrambi i genitori devono essere lavoratori e non devono beneficiare di altre forme di tutela del reddito.
Il bonus è riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori e consiste in una quota di 1000 euro che saranno erogati mediante il libretto di famiglia. Non potrà essere utilizzato se il servizio è effettuato dai famigliari, come ad esempio i nonni che molto spesso si occupano della cura dei nipoti quando i genitori sono impegnati al lavoro. Il comma 4 dell’articolo 14, infatti, recita: «Il bonus non è riconosciuto per le prestazioni rese dai familiari». Per il bonus baby sitter sono previsti 7,5 milioni di euro. Per richiederlo bisogna fare richiesta all’INPS. Superato il limite di spesa previsto, non potranno essere accolte altre domande.
Indubbiamente, si tratta di due iniziative che favoriscono i genitori e cercano di coniugare vita lavorativa e figli, ma non risolvono il problema. Al di là dell’aiuto economico messo in campo con il Decreto ristori bis, sarebbero necessarie iniziative che facilitino il lavoro e che rendano la gestione dei figli più facile. Iniziative che possano alleggerire il peso del lavoro, cosicché i genitori possano avere più tempo da dedicare ai figli.