Il Giubileo degli invisibili
Giubileo e homeless
I senzatetto ed i senza fissa dimora riempiono le strade di Roma da tempo ma ora, con l’apertura delle Porte Sante e l’inizio del Giubileo, ci si chiede come fare a gestirli e, magari, anche celarli alla vista dei futuri turisti
Il 24 dicembre 2024 è stata la data di partenza del Giubileo che durerà per più di un anno e che si concluderà il 6 gennaio 2026. La Città Eterna – ormai da mesi – si sta preparando all’arrivo di un numero imponente di pellegrini e turisti (si parla di circa 35 milioni) e sono state realizzate moltissime azioni di ristrutturazione urbanistica – più o meno importanti – anche con l’obbiettivo di rendere più bella e accogliente la città.
Ma cosa sarà dei più poveri? Degli emarginati? Di coloro che – di solito – sono messi ai margini sociali e non vengono neppure percepiti? A dare una risposta, seppur insufficiente, è arrivato il primo cittadino dell’Urbe Eterna, il sindaco Roberto Gualtieri, che ha presentato un piano di accoglienza per i senzatetto durante tutto il periodo del Giubileo. Essenzialmente si tratta di mettere a disposizione per un certo numero di homeless una serie di strutture “da campo” (chiamate tecnicamente tensostrutture – ovvero strutture composte da tessuti tesi sotto trazione): nello specifico si tratta di quattro spazi dormitorio più un altro pensato per la mensa.
Ad oggi sono state inaugurate le prime strutture previste (si tratta di due hub di materiali isolanti) che saranno ubicate a Termini ed a Stazione Ostiense e che arriveranno ad ospitare un totale di 110 senzatetto. È, invece, questione di settimane per vederne aperte altre due: una tensostruttura in via delle Fornaci (vicino San Pietro) ed un’altra a Tiburtina (per un totale di 250 posto letto).
Come sono state pensate queste quattro tensostrutture? Si tratta di grandi capannoni nei quali, oltre ai letti per dormire, si avrà la possibilità di avere a disposizione bagni (differenziati) e docce, mentre in zona Porta San Lorenzo ci sarà anche una mensa solidale.
Le tensostrutture sono state concepite, per ora, per il periodo del Giubileo e ci sono voci discordanti circa il loro futuro: potrebbero essere destinate alla Protezione Civile, come supporto per le situazioni emergenziali, oppure si parla di allungarne la concessione per altri tre anni (soprattutto per il periodo invernale) per continuare a fornire un riparo agli homeless, ma non si sa bene se interesserà tutti gli hub o solo alcuni di questi.
Ciò che appare certo è che si tratta di una soluzione tampone che non basta a risolvere quello che appare sempre più come un vero e proprio problema cittadino: secondo dati ISTAT ci sarebbero ben 23.000 senzatetto e senza fissa dimora nell’area metropolitana di Roma. Appare, quindi, netta la discrepanza tra posti garantiti e la richiesta effettiva sul territorio.
L’assessora alle Politiche Sociali, Barbara Funari, ha affermato che sarà potenziata la Sala Operativa Sociale (S.O.S.) come supporto ai più fragili e, a partire da gennaio 2025, si potenzieranno le unità di strada (notturne da 2 a 3 e diurne da 6 a 7) per cercare di coprire più zone possibili ed aiutare in caso di segnalazione.
Lo stesso Papa Francesco ha esortato tutte le parrocchie cittadine ad aprire le loro porte agli invisibili ma la periferia cittadina, in questo, potrebbe non rispondere allo stesso modo rispetto alle zone centrali.
Nonostante gli sforzi, la situazione resta più che mai drammatica e risulta ancora un po’ troppo cavilloso il procedimento di inserimento nelle strutture messe a disposizione.
Va anche aggiunto che la scelta logistica delle quattro tensostrutture ha generato non poche polemiche ed opposizioni. È il caso di quella a San Lorenzo che non è stata ben accolta dal comitato dei residenti (che temevano maggiore degrado della zona) come anche l’idea di posizionarla, all’inizio, in Piazza dei Cinquecento (la piazza di fronte Stazione Termini) che è stata boicottata sia da Fratelli d’Italia che dalla Lega perché, a loro avviso, sarebbe stato un pessimo biglietto da visita della città di fronte ai turisti.
Il vero problema sembra la mancanza di volontà di risolvere la questione homeless e che, invece, si continua a nascondere la loro presenza al mondo; scegliendo la strada più facile (ma anche la meno umana) nella quale questi invisibili vengono abbandonati e celati piuttosto che aiutati.
Ricordiamo che lo spirito di questo Giubileo è espresso dalla parola speranza e, con essa, si può credere che si possano superare certi pregiudizi, che ognuno possa avere una seconda possibilità nella vita e che nessuno uomo continui a sopravvivere da invisibile.