Il programma politico di Joe Biden
Elezioni presidenziali USA 2020
Il programma politico di Joe Biden
Joe Biden é il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Il primo obiettivo del suo progressista programma politico sarà lo smantellamento dell’eredità di Trump che Biden ha da poco definito “il presidente più irresponsabile della storia americana”.
Joe Biden, il neo presidente eletto degli Stati Uniti d’America, si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca il 20 gennaio del 2021.
Nasce nel 1942 a Scranton in Pennsylvania ed è il figlio maggiore di una famiglia cattolica di origine inglese, irlandese e francese.
Dopo essersi laureato in scienze politiche nel 1965 si specializza in legge ottenendo lo Juris Doctor presso l’università di Syracuse nel 1968.
E’ stato senatore per il Delaware dal 1973 fino al 2009. Durante il suo lungo mandato come senatore è stato nominato per tre volte presidente della commissione Esteri. Ha inoltre ricoperto i ruoli di presidente della Commissione sulla Giurisdizione del Senato federale e di presidente del Comitato di controllo sul narcotraffico internazionale del Congresso degli Stati Uniti D’America.
Dal 2009 al 2017 è stato vicepresidente di Barack Obama.
Al fianco di Biden come vice presidente ci sarà Kamala Harris, nata ad Oakland in California nel 1964 da madre indiana e padre giamaicano.
Nel 1989 ha ottenuto lo Juris Doctor. Ha poi perseguito la carriera di procuratore distrettuale. Nel 2011 è stata nominata procuratore generale dello stato della California e dal 2017 è senatrice in carica sempre per lo stato della California.
La Harris sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di vice presidente nella storia degli Stati Uniti D’America.
Le sfide da fronteggiare per l’amministrazione Biden-Harris sono straordinarie. Come sottolineato da Chris Korge, presidente delle finanze del Comitato nazionale democratico “Questa sarà una delle transizioni più importanti, più difficili e sì, più costose nella storia americana moderna.” Il programma politico del democratico moderato Biden è fitto e sorprendentemente progressista
Ecco i punti chiave
IMMIGRAZIONE
La politica migratoria è stata senza dubbio il terreno sul quale i candidati si sono scontrati maggiormente, facendo emergere due visioni diametralmente opposte.
In un tweet Biden ha affermato “La nostra diversità è, ed è sempre stata, la nostra più grande forza come paese. Donald Trump non lo capisce”
Gli Stati Uniti sono “una nazione di immigrati” e la missione di Biden sarà quella di disfare i danni commessi da Trump e rivendicare i valori del popolo americano.
Il neo presidente ha promesso di abrogare sin dal primo giorno il “Travel Ban”, anche noto come “Muslim Ban”, ovvero il decreto sull’immigrazione emanato da Trump che proibisce l’ingresso negli Stati Uniti a cittadini provenienti da una lista di paesi, in maggioranza musulmani. Un decreto che secondo Biden tradisce i valori del popolo americano e che rappresenta un vero e proprio “abuso di potere da parte dell’amministrazione Trump”.
Nei primi 100 giorni di mandato Biden ha promesso che verranno immediatamente abbandonate le politiche “cruente” e “insensate” dell’amministrazione Trump che tengono separati i figli degli immigrati illegali dai propri genitori ai confini con il Messico come strategia intimidatoria. Verrà data priorità assoluta al ricongiungimento famigliare di tutti i bambini che sono ancora separati dai propri parenti.
C’è poi la promessa di ripristinare il Progetto DACA creato dall’amministrazione Obama-Biden nel 2012. Il progetto garantisce ai “dreamers”, ovvero coloro che sono stati portati illegalmente negli Stati Uniti da bambini, la possibilità di rinviare l’espulsione ottenendo permessi di permanenza biennali e rinnovabili.
Fra gli altri obiettivi c’è anche il risanamento e la difesa del processo di naturalizzazione per i possessori della “green card”, un processo che l’amministrazione Trump aveva volutamente reso difficile.
POLITICA ESTERA
Biden ha espresso l’intenzione di porre termine alle guerre infinite che stanno depredando inutilmente il paese delle sue risorse. Verrà pertanto predisposto il rientro in patria della maggior parte delle truppe americane presenti in Afghanistan e verrà posto fine all’intervento statunitense nella guerra dello Yemen.
Punterà sulla cooperazione internazionale e sul rafforzamento della rete diplomatica. Si è espresso con fiducia nei confronti della NATO .
Rafforzerà l’alleanza con paesi come il Giappone, la Corea Del Sud, l’Australia e le altre democrazie del mondo asiatico.
Si dichiara pronto a rientrare nell’accordo sul nucleare stipulato con l’Iran nel 2015 durante l’amministrazione Obama-Biden qualora l’Iran tornasse a rispettare i termini dell’accordo.
SANITÀ’ E COVID-19
La lotta al Covid-19 ha rappresentato un altro dei punti focali della campagna elettorale di Biden.
L’amministrazione Biden-Harris promette di raddoppiare le postazioni drive-through per effettuare i tamponi e di investire anche nei test di nuova generazione rapidi e in quelli fai-da te in modo tale da facilitare il tracciamento dei positivi.
E’ previsto un investimento di 25 miliardi di dollari nella produzione e distribuzione del vaccino che una volta disponibile dovrà essere distribuito gratuitamente a ogni cittadino americano.
Per scongiurare il pericolo che la somministrazione delle cure possa diventare oggetto di discriminazioni verrà istituita una “COVID-19 Racial and Ethnic Disparities Task Force”.
Il compito della task force sarà quello di assicurarsi che tutti, a prescindere dalla propria posizione sociale o dalla propria razza, ricevano la stessa assistenza sanitaria.
Per ciò che concerne la sanità Biden è un fervido sostenitore dell’Obamacare, il piano per la sanità firmato nel marzo del 2010 . Un piano che Trump ha tentato ripetutamente di sabotare nel corso dei suoi quattro anni di presidenza limitandone gli effetti, dal 2016 infatti il numero dei cittadini americani non assicurati è salito di 1,4 milioni.
Biden non solo difenderà l’ObamaCare, ma lo amplierà. L’obiettivo sarà quello di estendere l’assicurazione sanitaria almeno al 97% degli americani.
Questo avverrà dando ai cittadini americani la possibilità di scegliere un’opzione di assistenza pubblica oltre che privata, incrementando il valore del credito d’imposta per diminuire i premi assicurativi e concedendo alle famiglie della middle class un credito d’imposta extra per aiutarle a pagare la copertura.
Biden si impegnerà inoltre a limitare l’incremento del costo dei farmaci.
Il neo presidente eletto dichiara di volersi assicurare che le cure mediche siano accessibili a ogni cittadino americano perché“La sanità rappresenta un diritto per tutti, non un privilegio per pochi”.
ECONOMIA
Gli Stati Uniti stanno attraversando un momento di grande difficoltà, milioni di persone hanno perso il loro lavoro e il tasso di disoccupazione è il più alto dai tempi della Grande Recessione.
Il piano per risanare l’economia di Biden si chiama “ricostruire meglio”
Una ricostruzione che dovrà partire dalla creazione di milioni di posti lavoro e dal risanamento della middle class che Biden definisce la “spina dorsale” del paese il cui salario minimo sarà aumentato a 15 dollari l’ora.
Sono previsti aiuti alle piccole aziende e ai piccoli imprenditori danneggiati dall’amministrazione Trump.
Secondo Biden infatti Trump durante i quattro anni del suo mandato presidenziale avrebbe favorito i ceti più ricchi e le grandi multinazionali a discapito delle piccole aziende e dei piccoli imprenditori.
La riforma fiscale approvata alla fine del 2017 che prevedeva nell’arco di 10 anni tagli alle tasse da 1,5 trilioni di dollari infatti favorirebbe esclusivamente le classi più abbienti.
Secondo gli esperti nell’arco di questi 10 anni l’83% dei tagli effettuati da Trump andranno nelle tasche dell’1 % più ricco della popolazione americana.
Come presidente Biden chiederà alle grandi aziende e alle fasce americane abbienti di pagare finalmente la giusta parte aumentando l’aliquota delle imposte dal 21 al 28%.
Ha promesso inoltre che non alzerà “nemmeno di un penny” le tasse a coloro che guadagnano meno di 400.000 dollari l’anno.
AMBIENTE
Fra i progetti di Biden c’è la costruzione di un’economia resiliente e sostenibile.
A tal proposito è previsto un “Green Deal” da 2 trilioni di dollari che consisterà in una serie di finanziamenti che interesseranno il settore energetico, l’edilizia, l’industria automobilistica, i trasporti, le infrastrutture e l’agricoltura.
Fra gli obiettivi principali ci sarà la riqualificazione energetica di 4 milioni di edifici, la promozione di veicoli elettrici con lo stanziamento di 500.000 postazioni di ricarica e il potenziamento delle linee ferroviarie ad alta velocità per ridurre la circolazione di automobili.
Gli Stati Uniti si impegneranno inoltre a produrre zero emissioni nette entro il 2050. La produzione di elettricità invece sarà carbon free entro il 2035.