Kim Jong-Un, la nuova legge sul nucleare è un “evento storico”
Kim Jong-Un dichiara con toni trionfalistici l’introduzione in Costituzione di una nuova legge sul rafforzamento nucleare. Chiara risposta all’intesa crescente fra USA-Giappone-Corea del Sud. Preoccupa il “legame di amicizia” fra Pyongyang e Mosca.
«Questo è un evento storico che fornisce una potente leva politica».
È con queste parole trionfalistiche che il Presidente della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ha annunciato all’Assemblea Popolare Suprema – riunitasi il 26 e 27 settembre – l’introduzione nella Costituzione della politica di rafforzamento della forza nucleare. «Una politica resa permanente come legge fondamentale che nessuno può violare in alcun modo» ha detto.
L’attribuzione di status di potenza nucleare arriva in un momento particolare per il Paese. L’intesa fra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone è sempre più forte tanto da essere definita “la peggiore minaccia reale che il Paese deve affrontare” ed essere paragonata a “una specie di Nato asiatica” dallo stesso Kim Jong-Un. La relazione fra le due Coree, ad oggi, si trova al momento più basso degli ultimi due anni. Dall’altro lato, Pyongyang è sempre più vicina a Mosca, specialmente dopo l’incontro fra i Presidenti dei due Paesi. Sempre in Assemblea, infatti, circa la sua visita in Russia, il Capo di Stato nordcoreano ha affermato: «Ha aperto un nuovo capitolo di fraternità e legami di amicizia». Negli stessi giorni, inoltre, l’ambasciatore della Corea del Nord, Kim Song, si è rivolto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite affermando che Pyongyang aveva bisogno di rafforzare le proprie capacità di autodifesa a causa del “pericolo imminente” di una guerra nella penisola coreana, incolpando gli Stati Uniti di espandere la propria influenza nella regione.
Il rapporto che Pyongyang ha con la forza nucleare dura da anni. Il primo test nucleare condotto dal Paese è datato al 2006. Sei anni più tardi, lo stato di nazione nuclearizzata è stato inserito nella Costituzione e in tutti i documenti di Stato e di partito. Una nuova legge sulla politica nucleare risale poi al 2013, ma verrà aggiornata nel 2022 con l’ampliamento degli scenari in cui sarebbe stato possibile mettere in campo le armi nucleari, anche in maniera preventiva, marcando una “svolta irreversibile”. Il sesto e ultimo test nucleare risale al 2017, dopo che l’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva avvertito che avrebbe risposto “con fuoco e furia” a qualsiasi ulteriore minaccia. La tensione si è poi calmata quando Kim Jong-Un e Trump hanno cominciato una serie di colloqui nel 2018 per trovare un accordo sulla denuclearizzazione che, però, non è mai arrivato. Così, con una ripresa dei test tardata a causa del Covid-19, la Corea del Nord torna a farsi sentire nel 2022 con un numero record di lanci missilistici. Lo scorso settembre, inoltre, il Paese ha condotto una “simulazione di attacco nucleare tattico” collegando finte testate atomiche a due missili di crociera a lungo raggio.
Secondo l’agenzia di stampa nordcoreana KCNA, Kim Jong-Un si sarebbe rivolto al Parlamento sottolineando l’importanza di “accelerare la modernizzazione della forza nucleare” così da mantenere una posizione strategica a livello internazionale. Il Presidente nordcoreano ha commentando l’introduzione della nuova legge definendola “il passo cruciale più giusto e ragionevole”, affermando anche: «Soddisfa pienamente non solo le esigenze urgenti dell’era presente, ma anche i bisogni a lungo termine per la costruzione socialista del Paese». Questa mossa, quindi, sembrerebbe essere un chiaro messaggio a Washington delle intenzioni di Pyongyang, specialmente dopo che, la scorsa estate, Biden ha annunciato nuove esercitazioni militari e una nuova “era di cooperazione” con il Giappone e la Corea del Sud.
I timori adesso sono diversi. In primo luogo, si teme che Pyongyang possa riprendere la conduzione dei test nucleari dopo l’ultimo del 2017. Inoltre, preoccupa a livello internazionale l’intesa sempre crescente con la Russia. Entrambi i Paesi, infatti, trarrebbero degli interessi dalla controparte: Pyongyang potrebbe fare affidamento su Mosca per ricevere assistenza nel progresso missilistico e Mosca potrebbe acquistare munizioni da Pyongyang per avanzare nella guerra in Ucraina.
Intervistato alla CNN, Andrei Lankov, esperto della Corea del Nord e professore presso la Kookmin University, ha affermato: «La nuova legge non sembra comportare alcun nuovo impegno significativo. Hanno dichiarato che la Corea del Nord lavorerà per aumentare la produzione delle armi nucleari. Tuttavia, ciò non sorprende dal momento che per anni hanno perseguito tali attività a prescindere». L’esperto, quindi, ha smorzato le tensioni sostenendo: «Hanno semplicemente ribadito una loro posizione ufficiale».