“PFU Zero”, 70 tonnellate di pneumatici recuperate da Marevivo ed Ecotyre

“PFU Zero”, 70 tonnellate di pneumatici recuperate da Marevivo ed Ecotyre

Grandi risultati per un progetto attivo dal 2014

Per l’International Union for Conservation of Nature, gli pneumatici abbandonati rappresenterebbero il 28% di tutte le microplastiche degli oceani del mondo

 

“PFU Zero” è un progetto di Marevivo ed Ecotyre che consiste nella raccolta straordinaria a terra e a mare di PFU (acronimo di Pneumatici Fuori Uso) abbandonati, in particolare nei fondali delle aree portuali.

Il progetto è attivo dal 2014. Marevivo ed Ecotyre collaborano con le Amministrazioni comunali, con le Capitanerie di Porto, i diving, con la Marina Militare e con le aree marine protette, dove coinvolte.PFU Zero, 70 tonnellate di pneumatici recuperate da Marevivo ed Ecotyre

Marevivo è un’associazione nazionale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con ormai più di trent’anni di esperienza nella tutela del mare e delle sue risorse. Per le sue attività, in Italia e all’estero, si avvale del supporto di un comitato scientifico e giuridico, di delegazioni territoriali, di una divisione subacquea, di una divisione vela, di una divisione canoa e kayak e di un’organizzazione capillare di volontari, iscritti, ambasciatori e sostenitori. Per l’iniziativa in questione, l’associazione si è avvalsa del sostegno di un particolare ente: Ecotyre.

Ma cos’è Ecotyre? Si tratta di un consorzio che si occupa di ritirare in modo gratuito e avviare al corretto recupero tutti gli pneumatici raccolti per conto dei suoi numerosi soci (ne conta oltre settecento), sollevando i Comuni dal costo che avrebbero dovuto corrispondere per questo servizio. E’ attivo dal 2011 e ha sede nella provincia di Torino, a Vinovo, pur operando su scala nazionale al fine di garantire il ritiro gratuito degli pneumatici fuori uso presso più di 10 000 punti di raccolta. Il consorzio svolge anche iniziative di raccolta straordinaria di pneumatici abbandonati nell’ambiente e di sensibilizzazione ai temi ambientali. Secondo quanto riporta pneusnews.it, il consorzio avrebbe gestito, nel 2019, quasi 47 milioni di chilogrammi di pneumatici fuori uso, il 101,2% rispetto all’obiettivo di legge, per un valore economico generato stimato in 13 milioni di euro, assestandosi ai livelli di un’impresa di medio-grandi dimensioni.

Potrebbe sembrare (a chi non fosse precisamente informato in materia) un’attività affatto marginale. Ma l’iniziativa di Marevivo ed Ecotyre incarna appieno lo spirito di questi enti: è l’azione nel concreto, partendo dal piccolo, che cambia davvero le cose. “Think global, act local” (“Pensa globale, agisci locale”), per dirla con le parole del professor David P. Barash.

E partendo da quella che sarebbe potuta sembrare una concreta ma piccola iniziativa (non certo un intervento legislativo, non un dettagliato piano per ripulire tutto il mondo) il progetto PFU Zero è arrivato, dal 2014, a rimuovere ben settanta tonnellate (70 000 chilogrammi) di pneumatici fuori uso abbandonati.

La portata dell’operazione, nonostante gli ottimi numeri, non può ancora essere compresa se non si conosce l’impatto che gli pneumatici hanno sull’inquinamento. “L’usura degli pneumatici sull’asfalto rilascia microplastiche che si disperdono nell’ambiente e arrivano fino agli oceani. Secondo un rapporto dell’International Union for Conservation of Nature del 2017, le gomme delle auto costituiscono circa il 28% di tutte le microplastiche degli oceani del mondo; – spiega Marevivo sul suo sito ufficiale – una volta che queste particelle arrivano nei fiumi e negli oceani possono rappresentare una minaccia per l’ecosistema. Possono causare la morte degli animali marini che le ingeriscono scambiandole per cibo ed entrano anche nella catena alimentare dell’uomo.”

PFU Zero, 70 tonnellate di pneumatici recuperate da Marevivo ed Ecotyre

E’ importante ricordare, inoltre, che gli pneumatici inutilizzati e abbandonati, come spiega l’associazione di Rosalba Giugni nel suo portale ufficiale, sono una tipologia di rifiuto “permanente”, che se lasciata in natura impiega centinaia di anni per degradarsi.

Quando invece viene gestita nel modo corretto, diviene una risorsa, riciclabile al cento per cento e riutilizzabile per creare nuovi materiali, nel rispetto dei principi su cui si fonda l’economia circolare.

PFU Zero, 70 tonnellate di pneumatici recuperate da Marevivo ed Ecotyre

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Giovanni Sparvieri