Un vero falso giudiziario

Un vero falso giudiziario

Senegal, Ousmane Sonko nelle maglie della giustizia all’alba delle presidenziali.

Durante gli ultimi mesi la situazione sociopolitica è divenuta bollente. Ousmane Sonko, oppositore dell’attuale presidente Macky Sall, rischia di non potersi presentare alle elezioni a causa di processi che i suoi sostenitori sostengono essere una montatura. Scontri di piazza si sono succeduti a numerosi arresti denunciati come arbitrari. Sophie Diatta Ndiaye, vice coordinatrice in Italia di PASTEF, il partito di cui Sonko è leader dal 2014, ha risposto ad alcune domande dopo un incontro avvenuto in occasione di una manifestazione nazionale indetta dal movimento.

Roma, 26 febbraio. Attraverso la stazione Termini ed esco su piazza dei Cinquecento. Il cielo ceruleo mi fa immediatamente notare per contrasto dei drappi colorati in lontananza. Non posso fare a meno di seguire le bandiere del Senegal che sventolano davanti ai miei occhi. Le seguo e in pochi minuti siamo in Piazza dell’Esquilino dove numerosi manifestanti si sono radunati per denunciare l’attuale situazione in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Sono militanti e simpatizzanti del partito di opposizione PASTEF – Patriotes Africains du Sénégal pour le travail, éthique et la fraternité – e spiegano quanto sia importante far sentire la loro voce. Numerosi cartelli riportano l’articolo 27 della Costituzione del Senegal[1] a grandi lettere. “La durata del mandato del Presidente della Repubblica è di cinque anni. Non si possono esercitare più di due mandati consecutivi”. La piazza si sta animando velocemente, parlo con Sophie Diatta Ndiaye, portavoce del movimento. La degradazione della democrazia in Senegal è allarmante dal suo punto di vista, così come per diversi osservatori, e mentre la manifestazione sta per iniziare ci riproponiamo di parlarne attraverso un’intervista.

Un balzo avanti nella cronaca ci porta a giovedì 16 marzo. La situazione si è aggravata. A Dakar scoppiano le proteste e gli scontri tra manifestanti e forze di polizia, dove due persone hanno perso la vita. I disordini hanno letteralmente incendiato le strade della capitale. I manifestanti scesi in piazza in sostegno a Sonko, che doveva raggiungere il tribunale di Dakar, ma che non ha poi raggiunto a causa di un’aggressione e di unmalore[2], per un processo che lo vede imputato per diffamazione da parte del ministro del Turismo Mame Mbaye Niang, ritengono che si tratti di un processo politico. Se condannato, Ousmane Sonko non potrebbe infatti concorrere quale candidato alle presidenziali del 2024. Un accanimento?

Questo è quel che attivisti e militanti sostengono. Proprio il 21 febbraio, pochi giorni prima della manifestazione di piazza a Roma, il leader di PASTEF, si è visto rigettare l’appello presentato dalla sua difesa per il caso giudiziario [3]che lo ha coinvolto nel marzo 2021, a causa di una denuncia per violenze e minacce di morte da parte di una donna, Adji Sarr, massaggiatrice in un salone di Dakar, in quello che alcuni definiscono un vero falso giudiziario e che già allora fece scoppiare gravi tumulti nel paese durante i quali migliaia di persone sono state ferite e 14 persone persone persero la vita. Tra questi, la maggior parte erano  ragazzi giovanissimi. E giova forse qui ricordare, con un breve accenno, il fatto che i sostenitori del partito sono in gran parte giovani e che essi rappresentano in parallelo l’età anagrafica del paese, tra i più giovani del continente, dove due terzi della popolazione ha meno di 30 anni.

Sophie ci puoi parlare di queste accuse e della loro portata alla luce di quanto sta accadendo in Senegal in questi giorni? Come si spiega la spirale di violenza nei confronti degli oppositori in vista delle elezioni presidenziali?

Il Presidente Ousmane Sonko è vittima di una delle più grandi calunnie della storia del Senegal, evidentemente a Marzo 2021, con laccrescimento delle iscrizioni al partito Pastef Les Patriotes e l’aumento dei simpatizzanti, il presidente in carica Macky Sall e il suo governo hanno deciso di iniziare un vero e proprio piano di eliminazione del capo dellopposizione senegalese.Il presidente Ousmane Sonko è stato accusato di violenza contro una ragazza, accusa rivelatasi priva delle minime prove e montata dalla testa ai piedi, un complotto comprovato da file audio e messaggi che sono in questo momento in possesso del giudice, che ha deciso nonostante tutto di andare a processo.

 Negli scorsi mesi le manifestazioni si sono moltiplicate in Senegal per denunciare arresti preventivi e arbitrari nei confronti di artisti, attivisti e giornalisti. Ousmane Diallo, ricercatore all’ufficio regionale di Amnesty a Dakar, denuncia un rapido deterioramento sul fronte dei diritti umani. Gli oppositori all’attuale presidente Macky Sall denunciano una seria compressione delle libertà ad un anno dalle elezioni presidenziali. Diversi giornalisti e attivisti sono stati arrestati come abbiamo detto,  ma anche un ex primo ministro, Cheikh Adjibou Soumaré[4], è stato arrestato per sovversione dopo che aveva chiesto al presidente se avesse finanziato un candidato francese per una somma di 12 milioni di euro, in particolare la responsabile del ‘Rassemblement national Marine Le Pen’, notizia poi smentita dal governo. Che cosa ci può raccontare dalla sua prospettiva in merito?

Attualmente in Senegal vige assolutamente la regola del più forte..tra omicidi nelle caserme senegalesi dopo la cattura dei manifestanti, sparizioni di forze dellordine che hanno prove contro il governo, a tentativi di omicidio verso sindacalisti, attivisti come ad esempio il sig. Dame Mbodj capo del sindacato degli insegnanti in Senegal che é scampato pochi giorni fa ad un vero e proprio agguato e attentato alla sua persona. Il governo sta attuando una vera caccia alle streghe verso chiunque si opponga a Macky Sall. Al giorno doggi contiamo in Senegal più di 380 detenuti politici, dai ragazzi che scendono per strada a manifestare, agli attivisti, a rapper, a persone appartenenti al partito Pastef Les Patriotes, ad infine ex ministri. Macky Sall controlla e verifica ogni minimo oppositore, da un momento allaltro una persona può essere incarcerata anche semplicemente con laccusa di aver pubblicato un post su facebook dove denuncia uningiustizia o una probabile frode del governo.

I discorsi contro le élites di Sonko sono molto popolari tra i giovani, che in Senegal rappresentano oltre la metà della popolazione. Ci può parlare delle denunce di Sonko nei confronti del potere liberale dominante e dell’attuale presidente Macky Sall?

Il Senegal é lunico paese a non aver mai avuto un colpo di stato nellAfrica occidentale, fino ad oggi era uno dei paesi simbolo della democrazia in Africa, ma Macky Sall ha fatto si che tutto ciò scompaia. Il suo governo spinge alla votazione di progetti di legge discriminatori, uno di questi é il punto chiave della sua lotta contro lopposizione, cioè la legge per la quale potrebbe vietare di candidarsi alle presidenziali ogni persona che venga condannata da un tribunale, anche per reati minori come la diffamazione. La verità è che Ousmane Sonko non ha fatto altro che portare sul piano pubblico questioni da anni dibattute in tutte le case senegalesi, ha fatto si che giovani e adulti si siano resi conto di quanto il territorio senegalese é venduto senza alcun profitto ai poteri esteri occidentali e asiatici a scapito delleconomia locale, quanto i fondi contro il covid, per esempio, siano stati sperperati dai membri del governo senegalese

Il governo di Macky Sall da dieci anni a questa parte non ha fatto altro che mettersi nelle proprie tasche il denaro del popolo senegalese, ogni appartenente al suo governo é passato in pochi mesi dall’avere un conto bancario di migliaia di euro a milioni.. tutto ciò a dimostrazione del fatto che il  pensiero fisso é quello dellarricchimento personale e non dello sviluppo di un paese come il Senegal pieno di risorse primarie. Il piano ‘Senegal Emergent per il quale la maggior parte dei senegalesi a suo tempo aveva votato Macky Sall si é rivelata una vera burla uno stadio, un treno e un aeroporto per il quale il debito pubblico si é semplicemente alzato e per la quale lutilità non é una delle primarie.. I senegalesi ora come ora hanno bisogno di un piano di sviluppo economico, é un vero peccato avere risorse umane così elevate, cioè giovanila maggior parte diplomati e laureati e avere così tante risorse primarie come un terreno fertile, petrolio, oro ecc.. e non avere alcuna fonte di economia nazionale duratura e solida. La pacificazione è quello che ogni senegalese reclama, ma sappiamo tutti che il potere al governo può riportare la pace solo se lo vorrà, riportando al proprio posto tutti i più semplici diritti, dichiarando ufficialmente la non partecipazione alle prossime elezioni e arrestando la persecuzione degli oppositori, solo così il Senegal potrà tornare nella pace per la quale ci conoscono nel mondo.

Ousmane Sonko denunciò nel 2017 la corruzione endemica relativa al settore estrattivo in Senegal anche attraverso un saggio, ‘Petrolio e gas in Senegal, cronaca di un’espoliazione’, che vede le stampe in seguito alla sua carriera come ispettore delle imposte dopo due anni all’ENA, al contributo fondamentale alla nascita del primo sindacato autonomo dell’amministrazione fiscale senegalese, le SAID, che ha preceduto la fondazione del partito d’opposizione PASTEF… come nasce lesperienza sindacale e poi quella del partito?

Il presidente Ousmane Sonko come lei ha indicato, lavorava nellamministrazione pubblica come ispettore del fisco, decise di fondare le Said, sindacato autonomo degli agenti del fisco (impôts et domaine) perché inizia a vedere delle anomalie nella gestione del fisco, del dominio pubblico e dei budget stanziati. Pertanto il 29 agosto del 2016 viene radiato dal suo posto in amministrazione.Scrive il saggio di denuncia e già da qui il suo pensiero vira verso un vero e proprio impegno politico e da lì a poco diventerà presidente del partito Pastef Les Patriotes precedentemente creato nel 2014 da giovani dirigenti della pubblica amministrazione senegalese, del settore privato, delle libere professioni, dell’insegnamento e degli imprenditori, la maggior parte dei quali non ha mai fatto politica ma che sono spinti dallo spirito di patriottismo e convinti della gravità della situazione senegalese.

È un avversario chiaramente molto forte che ha presa su molte persone per la sua politica. Quali sono i progetti di Pastef? I progetti che propone in occasione delle elezioni?

Sì, e si accaniscono su Ousmane Sonko perché come ha detto ha un peso sui giovani e sugli adulti. Ha presentato un progetto chiaro per lo sviluppo economico locale ed è quello di cui hanno bisogno i senegalesi. I progetti di Pastef in vista delle elezioni verranno esposti nel ‘NEMMEKU TOUR’ che è il tour che il presidente Ousmane Sonko effettuerà in tutto il Senegal, e se gli sarà data la possibilità, ridandogli il passaporto, anche all’estero. Per incontrare la maggior parte dei senegalesi, simpatizzanti e appartenenti al partito abbiamo assistito a diversi mega meeting dove si sono raggruppate migliaia di persone, tutto ciò al fine di confermare la presa che il partito Pastef e il proprio presidente hanno sulle persone.

Cosa prevedi che accadrà in seguito a questi giorni di tensione e allo slittamento del processo a fine marzo?

Ormai i senegalesi sono pronti a qualsiasi cosa pur di ristabilire la democrazia in Senegal, la libertà di scelta e di pensiero. Ne sono desempio le manifestazioni del marzo 2021 contro quello che era un vero e proprio complotto contro la persona di Ousmane Sonko ma anche una dimostrazione di forza del governo senegalese contro i propri oppositori; manifestazioni che hanno portato a morti e migliaia di feriti. A distanza di due anni, si ripresenta lo stesso scenario politico sociale. Ousmane Sonko chiamato a processo per diffamazione. In un modo o nellaltro gli viene sempre impedito di andare e tornare dal tribunale in tranquillità, forze dellordine che accerchiano il quartiere in cui vive allalba del processo, militari, la gendarmerie, la polizia nazionale, le forze speciali della sicurezza nazionale, tutti addestrati e sul terreno il giorno del processo come se dovessero lottare contro il più grande terrorista al mondo, lo aggrediscono nella sua auto e che decidono per lui il tragitto da fare.Il 16 marzo scorso abbiamo assistito allultima delle aggressioni contro il capo dellopposizione per lequali ancora oggi è ricoverato in una clinica di Dakar dopo aver inalato un gas e aver respirato un liquido ancora sconosciuto e per il quale il suo avvocato Ciré Cledor Ly è stato evacuato in Francia per cure mediche.

 La manifestazione romana è un atto volto a far uscire la protesta dal contesto nazionale. La denuncia rispetto alle irregolarità sulla candidatura per il terzo mandato consecutivo di Macky Sall, così come la violenza contro le forze di opposizione, ha una portata che riguarda la salute di tutte le democrazie…

 Noi denunciamo ad alta voce queste ingiustizie e le aggressioni che tutti i senegalesi subiscono oggi. In tutto il mondo ci stiamo mobilitando affinché questa non sia più solo una questione nazionale, ne è lesempio la manifestazione indetta, dalla Coordinazione del Partito Pastef Les Patriotes in Italia, il 25 febbraio passato a Roma, manifestazione che ha avuto un grande successo perché ha visto riunirsi nella nostra capitale italiana centinaia e centinaia di senegalesi che arrivavano da ogni regione d’Italia.

[1]https://www.sec.gouv.sn/publications/lois-et-reglements/loi-ndeg-2001-03-du-22-janvier-2001-portant-constitution-modifiee

[2]https://www.france24.com/fr/afrique/20230316-sénégal-renvoi-du-procès-pour-diffamation-d-ousmane-sonko-des-heurts-à-dakar

[3] https://www.jeuneafrique.com/1123318/politique/senegal-ousmane-sonko-dincorruptible-opposant-a-violeur-presume/

[4]https://information.tv5monde.com/afrique/senegal-l-ex-premier-ministre-cheikh-hadjibou-soumare-inculpe-pour-fausses-nouvelles-491518

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Elena Coniglio